
STESERA AL 212 ... SI FESTEGGIA ALLA GRANDE LA PARTENZA MIA E DELLA CHIA ... :-D
Una farfalla impazzita pazza della vita che dopo la sua trasformazione da baco a farfalla ha capito che bisogna cambiare per poter vivere e volare... Una farfalla impazzita che volteggia leggiadra che non teme la mano di un bimbo che vuole imprigionarla sa che non accadrà mai perché la libertà ce l'ha dentro e niente e nessuno potrà mai portargliela via.
TORNATA DA SHARM NE CARICHERO' ALTRI..ADESSO MI SONO ROTTA... :-D
Passione deriva dal termine latino patior, che significa soffrire, provare o patire. In altre parole, si tratta di un insieme di condizioni caratteristiche di un atteggiamento passivo dell'individuo, per opposizione agli stati di cui si è attivamente la causa.
o mai alla soluzione", "lo sento". Un enigma, un mistero che mai finirà.
ra il 2000, io morivo d’amore per lei, bella come il sole, per me, gli ho dato tutto quanto quello che avevo da dare, le sono stao vicino in momenti davvero difficili, lei è cambiata radicalmente dopo questi eventi, e io sono stato sempre li con lei, a darle il mio amore, il mio conforto, ma era cambiata, tantissimo, aveva perso quasi completamente la voglia di ridere, e io ero sempre li con lei, mi sono riinamorato di lei, nuova, era una persona che non conoscevo, ma ho saputo capire, e sono stato ancora li con lei per altri anni … fino ad arrivare al punto che io, ero sempre più innamorato, nonstante lei si stesse gradatamente allontanando, non aveva più voglia di fare l’amore con me, non aveva più nessuna voglia di ridere, qualunque cosa io facessi non serviva a farla stare bene … fino a quando un giorno, dopo sei anni di rapporto mi ha detto che non mi amava più … mi è crollato il mondo addosso … da allora è passato un anno, lei dopo qualche settimana usciva già con un altro … io non riesco tutt’ora a levarmela dalla mente, sento ancora il calore della sua pelle, i suoi baci, il suo odore dolce, mi frullano ancora in mente le parole, le promesse, i “ti amo”, i “ti voglio sposare”, i “voglio farmi una famiglia con te” …. invece è tutto finito…
e, io non riesco a innamorari di lei, e finisce che facciamo sesso, punto e basta, ma mi sento un verme, penso alla mia ex anche quando faccio sesso con lei, ed è terribile.
ermi, perchè non sa ancora se è me che vuole per la vita o chi altro …
Più che un attore è una leggenda?
Quale sarà la verità? Il mistero si svela andando a vedere la sua tomba: 25 dicembre 1899. È solo questa l'unica e vera data di nascita del nostro eroe: diffidate dalle imitazioni! Quel che è certo, è che fu un newyorkese DOC, figlio di un notissimo chirurgo – americano da tre generazioni, ma olandese di origine – e di un'illustratrice di riviste. E sarà appunto la madre che grazie a un ritratto fattogli, lo renderà volto della Mellin, famosissima marca di omogeneizzati.Educato alla Trinity School di New York City, mandato poi alla Phillips Academy di Andover, Massachusetts, per prepararsi al mestiere di medico, venne però espulso per indisciplina e, visti i pessimi successi scolastici che gli preclusero l'iscrizione a Yale, a 18 anni si arruolò nella U. S. Naval Reserve e partecipò alla Prima Guerra Mondiale, facendo avanti e indietro per l'oceano una quindicina di volte, come marinaio del piroscafo Leviathan. Nel 1919, durante il servizio militare venne ferito alla bocca da un detenuto in manette che stava scortando in tribunale. Gli rimase per sempre quella piccola cicatrice sul labbro e quel lievissimo difetto di pronuncia che, in Italia, con il doppiaggio, è impossibile notare.
Sono questi anche gli anni dei primi matrimoni di Bogart, tutti terminati in disastrosi divorzi: la prima moglie fu Helen Menken (1926-1927) e la seconda fu l'attrice Mary Philips (1928-1938). Dopo qualche ruolo teatrale, la sua carriera subì finalmente una scolta decisiva nel 1934, quando ottenne un grandissimo successo a Broadway nei panni di Duke Mantee della piece "La foresta pietrificata". La Warner visti i presupposti, decise di metterlo sotto contratto a lungo termine. Leslie Howard, protagonista sul palcoscenico dell'opera, due anni dopo lo impose nel cast dell'adattamento cinematografico, diretto da Archie Mayo, anche contro il parere della major che avevano già scritturato Edward G. Robinson. Cominciò la fortuna di Bogart. Il thriller La legione nera (1937) per la regia di Mayo lo fece diventare, per la prima volta, protagonista di un film. L'uomo di bronzo (1937) di Michael Curtiz e Strada sbarrata (1937) gli portarono popolarità e un nuovo amore Mayo Methot (1938-1945). Curtiz, Anatole Litvak e Walsh furono i suoi registi. A suo agio nei gangster movie, come si può chiaramente notare nel capolavoro Una pallottola per Roy (1941) di Walsh, indossò perfettamente anche i panni di eroi maledetti come il detective Sam Spade, che inaugurò ufficiosamente la grande stagione del noir americano. Cinico, ma dal cuore tenero, eccolo diretto da John Huston ne Il mistero del falco (1941) dove Spade è chiamato a indagare su una statuetta a forma di falcone che porta con sé una maledizione secolare, ma che tutti vorrebbero. Huston, diventato il suo migliore amico, lo dirigerà in altri titoli come: In questa nostra vita (1942), Agguato ai Tropici (1942), L'isola di corallo (1948), Il tesoro della Sierra Madre (1948) e Il tesoro dell'Africa (1954). Lasciò però a Curtiz il privilegio di dirigerlo in un capolavoro: Casablanca (1942), dove Bogart scrisse ufficialmente la storia del cinema gestendo il Rick's Bar di Casablanca e, soprattutto, lasciando partire la piangente Ilse (Ingrid Bergman) con suo marito, capo della Resistenza. Un ruolo che rubò a Ronald Reagan e che si rivelò infausto: non solo non vinse l'Oscar per il quale fu nominato come miglior attore protagonista, ma fu accoltellato alla schiena dalla moglie, gelosa nei confronti della Bergman!
corteggiamento così sfrontato e addomesticò la sua gatta. Insieme fronteggeranno perfino il senatore McCarthy e la sua caccia alle streghe contro i comunisti, rifugiandosi a lavorare alla radio nel programma "Bold Venture" (1951-52) e fondando una loro casa di produzione, la Santana (proprio lo stesso nome della barca che June Allyson e Dick Powell gli avevano venduto).
Ci affascina Bogart, ci affascina quel suo mondo, quell'epoca in cui gli attori potevano raggiungere enormi fortune e fama, ma dove la posta era alta e le loro vite non erano così spiattellate come oggi dai media. Il duro che ha schivato colpi bassi e omicidi lascia così nella nostra anima personaggi autosufficienti che non serve smantellare come giocattoli. Che la magia rimanga fra il disincanto naturale e l'eleganza sublime. Bogie ha ancora un posto nel nostro immaginario collettivo? Sì, forse sì… Lo sentite quell'amaro sapore di romanticismo quando parla con la Bacall?
Antonacci mollato dopo sms bollenti
Gmail è "giù", trenta milioni di caselle di posta elettronica irraggiungibili
Tredici anni dopo la reinterpretazione in chiave postmoderna dell'opera di Shakespeare Romeo + Giulietta di Baz Luhrmann (Moulin Rouge e Australia) arriva nelle nostre sale un altro grande classico del drammaturgo inglese, questa volta rivisitato dall'italianissimo autore di Come tu mi vuoi Volfango De Biasi.
Settima puntata del Grande Fratello …
Un buon non compleanno
ortale a forma di uccello, a seducente ninfa dalla coda di pesce.
otto la Loggia dei Lanzi a Firenze, a due passi dagli Uffizi e dalla nostra scuola.Questi esseri mostruosi provenivano, secondo la leggenda, dalla Tessaglia ed erano discendenti di Centauro, figlio dell’amore sacrilego tra Issione e Era e divenuto capostipite di queste creature dopo essersi unito carnalmente alle cavalle magnesie.La natura umana e quella ferina unite insieme nel corpo sono simbolo di irrazionalità, brutalità e irascibilità: è noto l’episodio in cui i Centauri partecipando alle nozze di Ippodamia e Piritoo, re dei Lapiti, ubriacatisi tentarono la violenza delle donne presenti e l’uccisione degli uomini, richiedendo per il loro atteggiamento ignominioso l’intervento di Teseo, amico di Piritoo, che riuscì a placare la lotte e a cacciare i mostri e dal banchetto e dalla Tessaglia.Il motivo della creazione di questa figura abominevole e terribile dalla forza straordinaria è probabilmente il fatto che, in regioni remote come la Tracia e la Tessaglia, vivessero popolazioni primitive che si dedicassero all’addestramento degli animali selvaggi e probabilmente proprio da questo usanza è nata l’immagine di un cavaliere unito al proprio cavallo al punto da dare luogo a una figura fantastica, metà uomo e metà bestia.Nell’arte come nella letteratura troviamo molte rappresentazioni di questa creatura: le nozze tra Piritoo e Ippodamia sono presenti ad esempio nella splendida Centauromachia del frontone del tempio di Zeus ad Olimpia, ma anche in quella del giovane Michelangelo Buonarroti. In quest’ultima è possibile cogliere a rompere il ritmo frenetico della lotta tra uomini e centauri l’immagine splendidamente possente di Teseo che con un gesto attribuisce la vittoria agli uomini e caccia i centauri: molti hanno rivisto in quel gesto perentorio un’anticipazione di quello del Cristo Giudice della Cappella Sistina.Ancora si ritrova l’immagine del Centauro accanto a Pallade Atena nelle sinuose ed eleganti figure del Botticelli, agli Uffizi, meta obbligatoria del nostro corso di Storia dell’Arte. Qui il centauro è simbolo di irrazionalità domata dalla raffinata gestualità della dea della saggezza e della sapienza.Infine i Centauri vegono posti da Dante nel XII canto dell’Inferno a custodi dei violenti contro il prossimo come simbolo dell’irragionevolezza e della brutalità.Anche in tempi più recenti ritroviamo il Centauro: Harry Potter ne incontra uno assai mansueto e gentile nella Forbidden Forest, ma qui questa mitica creatura ha valenza positiva e salva il giovane e malcapitato maghetto dalle grinfie del terribile Voldemort.
capaci nella maggior parte dei casi di sputare fuoco e di volare grazie a grandi e potenti ali.Nelle leggende, i draghi sono visti come creature prodigiose: si riteneva che le ossa, così come il loro sangue, potessero avere elevate proprietà curative.Il loro sviluppo poteva durare molti secoli prima di raggiungere la piena maturità, si narrava che un uovo di drago impiegasse non meno di un secolo per schiudersi; inoltre solo dopo altre centinaia di anni il drago raggiungerà il suo massimo sviluppo con la crescita sulla testa di lunghe corna ramificate.Naturalmente, grazie alla loro grande longevità, queste creature, che è estremamente riduttivo chiamare semplicemente “animali”, acquisivano una conoscenza e una saggezza senza pari… eh già, perché il Drago ha anche un’intelligenza superiore a quella dell’uomo! Perché dunque si è giunti all’idea del drago come di incarnazione del caos, come creatura che distrugge e non crea? 
Ieri sera la Notte degli Oscar l'ha presentata il mio uomo ideale (ma quanti ne ho???? eh eh eh) HUGH JACKMAN...del quale si conoscono da tempo le qualità in fatto di recitazione e il fascino irresistibile (da vendere).
Nella mia zona (Modena) un’appuntamento che va per la maggiore è L’APERITIVO, un vero e proprio culto!
i cinque-sei anni circa l'offerta di buoni vini al calice al posto dei cocktail.
Modena (Mòdna in modenese, dall'etrusco Mutna, mutato poi in Mutina dai romani) è un comune di circa 180 mila abitanti capoluogo dell'omonima provincia.
183 a.C., colonia romana, col nome di Mutina. Questo toponimo viene messo in relazione con l'etrusco "mutna", o "mutana", "tomba", a sua volta forse derivato da una radice anteriore che dà nome ad un "rialzo di terreno", una "collina". Successivamente Modena venne abbandonata fra il V e il VII secolo, causa le numerose inondazioni dei fiumi Secchia e Panaro, gli abitanti si rifugiarono nel vicino borgo più a ovest, Cittanova. Tornò a ripopolarsi gradualmente intorno alla sede vescovile, che aveva assunto la guida della città ed il vescovo Leodoino la fece cingere di mura nell'891. Durante la signoria dei vescovi, venne eretta la nuova cattedrale. Il potere vescovile ebbe termine con l'autonomia comunale nel 1135 ma, nel 1249, con la battaglia di Fossalta, Modena ghibellina venne sconfitta da Bologna guelfa e, nel 1288, si consegnò agli Estensi di Ferrara. Ma Modena diventa veramente la 'città estense' solo dopo il 1598, quando il duca Cesare trasferisce da Ferrara a Modena la capitale del suo ducato. Uno Stato destinato a barcamenarsi con alterne fortune nelle lotte tra le potenze italiane ed europee, e che malgrado le ripetute occupazioni da parte degli eserciti stranieri (i francesi nel 1702; gli austriaci nel 1742) resisterà fino all'unificazione dell'Italia, con una sola interruzione nel periodo napoleonico. Il Risorgimento fu particolarmente appoggiato dai Modenesi, come Ciro Menotti e i numerosi gruppi mazziniani e carbonari della città che votarono compattamente per l'Unità d'Italia nel 1860.
sopportare distruzioni, massacri, saccheggi, umiliazioni ad opera degli occupanti tedeschi e della milizia fascista. Nonostante tutto ciò che fu riversato sulle genti della zona non si riuscì a stroncare il fenomeno della Resistenza attiva da parte della stragrande maggioranza della popolazione. A Modena,ma anche in quasi tutte le città dell'Emilia Romagna, esiste un monumento a partigiani rimasti uccisi durante la resistenza.La resistenza nell'entroterra modenese si macchiò di efferati crimini noti ai più come "eccidi partigiani",dopo il 25 Aprile del '45, i partigiani prelevavano dalle case o dai luoghi di lavoro tutte le persone che avevano avuto simpatie per il regime fascista e le fucilavano. Chiaramente furono uccisi centinaia di innocenti colpevoli solo di non aver aderito alla resistenza. Dopo la guerra quella zona che per i vent'anni del regime veniva chiamato "Il triangoo Nero" prese il nome di "Triangolo Rosso" per via del proliferare di Cooperative fondate da ex partigiani.
da TgCom
