martedì 26 maggio 2009

...ROMANZO CRIMINALE...ULTIMI 4 EP.

Episodio 9
Durante un festino a base di sesso e cocaina, Trentadenari e Ricotta conoscono un uomo in cerca di emozioni che si rivela essere un poliziotto, Fabio Santini della squadra narcotici. Per salvarsi la vita promette favori in cambio. Il Secco trova un investimento, un intero palazzo di 50 appartamenti praticamente finito e da rilevare da un imprenditore in crisi. Quando questo però raddoppia la richiesta iniziale, il Libanese fa occupare gli appartamenti da un gruppo di baraccati e riesce a spuntare un prezzo che è la metà di quello iniziale, dopodiché fa sgomberare lo stabile.
Il Nero porta Libanese e Dandi a una riunione politica con un ideologo neofascista, il Professore, che vorrebbe fare della banda il suo braccio d'azione eversivo, in cambio di perizie psichiatriche favorevoli in caso di necessità giudiziarie. Ma inizialmente non se ne fa nulla. Quindi il Nero porta Freddo a Firenze, apparentemente per una breve vacanza, ma in questa città Nero uccide un magistrato Emilio Donati, sostituto procuratore che indagava sul terrorismo nero. Freddo però gode realmente di un momento di relax a contatto con la natura e lontano dalle logiche criminali.
Nel frattempo il poliziotto Santini passa alla banda una dritta riguardo un carico di 8 chili di cocaina custoditi in un deposito giudiziario, fornendo tutte le informazioni e persino la chiave d'ingresso. Per Libanese è un sogno che si avvera, rubare alla polizia, e il colpo va liscio come l'olio, anche se gli altri lo lasciano solo a festeggiare. Il problema però sono gli agenti Zeta e Pigreco che fanno pressioni su Patrizia, costringendola ad avere un rapporto sessuale con entrambi, per avere collaborazione e informazioni. A condurli da Patrizia è stato Ranocchia che viene pestato a sangue da Dandi. Patrizia è esausta e quando Scialoja la minaccia di chiudere la casa, lei lo sfida a farlo e lo bacia con passione. Su indicazione dei servizi segreti però la squadra narcotici precede Scialoja: mettono i sigilli alla casa ma l'offerta di collaborazione è ancora valida. Quando Zeta e Pigreco ritornano da Patrizia però vengono cacciati sotto la minaccia delle armi. Hanno comunque altri assi nella manica: avevano foto che mostrano Scialoja che aiuta a fuggire a Parigi sua sorella sospettata di terrorismo. Lo ricattano e lo costringono a farsi trasferire a Modena.

Episodio 10
Dandi vince a poker 30 milioni al Bufalo, che si impegna a restituirli ma non la prende bene e lascia la bisca. I servizi segreti organizzano l'arresto del Libanese, Dandi e Fierolocchio perché avevano rifiutato di dar la stanza nel bordello di Patrizia(con la scusa di averli scovati durante la rapina degli 8 chili di droga in Questura). Gli altri compari rimasti liberi sono parecchio imborghesiti ma Freddo prende in mano la situazione e fanduri insieme la banda, nonostante la loro reputazione negli ambienti della mala non sia più la stessa. Anche Libanese stenta a farsi rispettare in carcere. Bufalo è andato fuori di testa per la faccenda dei 30 milioni e va al bordello di Patrizia per sfogarsi, ma sentitosi preso in giro da una delle ragazze la picchia a sangue e Patrizia lo caccia minacciandolo con la pistola. Dopodiché Bufalo si fa umiliare persino da Satana, che gli dice che ormai la banda è arrivata al capolinea. Freddo lo rintraccia mentre gioca alla roulette russa con un cameriere e lo disarma. Di fatto gli ha salvato la vita, ma Bufalo se la lega al dito e allo stesso tempo riferisce le affermazioni di Satana sulla banda.
Mentre la banda è in carcere il contatto della mafia è preoccupato perché ha un carico di droga da smerciare, ma Il Freddo gli da la sua parola che tutto continua come prima. Per pagare questo carico costringe il Secco a consegnargli 200 milioni, prelevandoli da fondi investiti mentre la cassa di Trentadenari è sempre agli sgoccioli perché tutti i membri chiedono sempre piu soldi per fare la bella vita. Il sostituto procuratore Borgia è molto cambiato e decide indagare personalmente sulla banda però l'ispettore Cantoni, l'aiuto di Scialoja, viene trasferito ad altro incarico lasciandolo solo. Prima di andarsene, l'ispettore gli lascia un biglietto con scritto "non li molli".
Freddo vuole evitare rischi inutili e decide di far rientrare tutte le armi che sono state prestate in giro. Di questo vengono incaricati Rugero Buffoni e Scrocchiazeppi che però si rivelano non all'altezza. Una pistola Beretta non viene recuperata ma non dicono niente a Freddo, facendo forse un danno ancora maggiore.
Finalmente la banda scopre che l'arresto è stato organizzato da Zeta e Pigreco, che si sono serviti di Santini per incastrarli. A questo punto non si accontentano più di informazioni: Libanese e gli altri verranno liberati solo se si impegnano a lavorare per i servizi segreti. In cambio non avranno più fastidi dalla polizia. Libanese prende tempo e dice che deve parlarne col Freddo. Una volta scarcerato Libanese però non riesce a parlargliene subito. Freddo decide che è arrivata l'ora di dare un esempio forte a tutti e insieme a Libanese e Dandi uccidono Satana. Gli impegni con la Mafia vengono rispettati e le cose sembrano rimettersi sul binario giusto, anche se Dandi rompe con Patrizia.
Nel finale due avvenimenti gettano però un'ombra sinistra: nel suo appartamento Libanese trova il cadavere del poliziotto Santini e il magistrato Borgia trova nel suo ufficio una chiara minaccia: o la smette di indagare dove non deve, o sarà eliminato.

Episodio 11
Alle 9.25 del 2 agosto 1980 viene ucciso a Roma il nipote del Puma, Angioletto. Alle 10.25 esplode la bomba nella stazione ferroviaria di Bologna che causa la morte di 85 persone
. Il corpo di un uomo giustiziato viene ritrovato a pochi chilometri da Bologna. Cosa lega questi tre fatti? Questo lo scenario dell'undicesimo episodio.
Il Puma si convince che il responsabile della morte del nipote sia stato il Libanese e prova a vendicarsi, ma viene bloccato. Messo sotto tortura, rivela che il ragazzo stava cercando di spacciare due etti di cocaina per ripagare certi debiti di gioco. Ma chi ha introdotto a Roma della droga fuori dal controllo della banda? Il Libanese si fa travolgere dall'ossessione di scoprirlo e non si fida più di nessuno, neanche di Dandi e Freddo che ormai pensano più alle proprie donne che agli affari. Nel frattempo Scialoja, che ha preso servizio alla questura di Modena, scopre due fatti importanti: uno, che la persona uccisa fuori Bologna aveva il biglietto di un treno Roma-Bologna e che l'arma dell'omicidio avvenuto fuori Bologna appartiene alla banda, ma i servizi segreti gli fanno togliere l'indagine. Ricordando di avere intravisto la mattina dell'attentato uno degli agenti dei servizi segreti insieme a un ragazzo (che era quello che aveva chiesto in prestito le armi alla banda senza restituirle), gli viene il sospetto che strage e omicidio siano collegati, e che dietro a tutto ci sia proprio la lunga mano dei servizi. Chiede e ottiene di ritornare a Roma. Dandi fa finta di far pace con Patrizia e Ranocchia, ma in realtà incarica quest'ultimo a fare la spia della vita di Patrizia.
Indagando sul nipote del Puma, il Libanese scopre che Scrocchiazeppi e i fratelli Buffoni stavano facendo affari per conto proprio. A questo punto il Freddo libera Puma e poi decide che è giunta l'ora di ritirarsi dalla banda. Torna quindi da Roberta e le propone di fuggire insieme. Curiosamente in questa fase uno dei pochi a dimostrarsi fedele è il Sorcio, che scopre gli assassini del nipote del Puma: sono stati i fratelli Bordini, che vengono quindi trucidati dal Libanese sempre più paranoico nei confronti di tutti.

Episodio 12
L'episodio inizia con il Libanese pervaso da un'ossessione causata dallo sfaldamento della banda e aggravata dal crescente consumo di cocaina. Pertanto incarica i fratelli Gemito di fare la spia sui movimenti degli altri membri della banda. Freddo, convinta Roberta a fuggire insieme in Brasile, lo comunica al Libanese che, anche se si sente tradito, decide di consegnargli la sua parte di soldi. Il Libanese decide che i soldi non si divideranno più in parti uguali, ma metterà gli altri a "stipendio". Naturalmente questo gli scatena contro i risentimenti dei compari. Dandi comunque rimane lucido e anzi scopre e sistema alcune "mele marce". I fratelli Buffoni gli propongono di prendere il posto del Libanese a capo della banda. I rapporti tra di loro sono sempre più tesi per la smania di controllo del capo, ma l'idea di tradire l'amico non lo sfiora neanche. Il Secco propone al Libanese di non dare i soldi al Freddo, ma di eliminarlo, e la cosa fa arrabbiare il Libanese, che nonostante l'ossessione rimane fedele all'amico e conferma la consegna dei soldi, come pattuito.
Freddo, alla vigilia della partenza, si fa incredibilmente arrestare per possesso di marijuana. Viene messo alle strette da Scialoja che gli offre la libertà in cambio di informazioni sulla strage. Freddo parla con Scialoja ma solo per affermare l'estraneità della banda a questi fatti e non fornisce altre informazioni.
Le manie del Libanese si fanno sempre più assurde, soffre di allucinazioni e incubi, infine si convince che facendo ripulire la villa in cui vive riuscirà a riappacificarsi con la madre. In un disperato tentativo di tenere la situazione in pugno, il Libanese arriva a sfidare nuovamente gli agenti Zeta e Pigreco, pretendendo il coltello con cui è stato ucciso il Terribile e la liberazione del Freddo. Questi riferiscono la cosa al Vecchio che però è più interessato alla pubblicità del prossimo lancio di una nuova emittente televisiva, Canale 5, e pronuncia un'altra delle sue affermazioni "profetiche": «Il mondo sta cambiando, in futuro i crimini non si commetterano più con i coltelli a serramanico».
Siamo all'epilogo: Freddo esce comunque grazie ai servizi e saluta gli amici e il fratello Gigio. Dandi prima non riesce a convincere Patrizia che forse farebbero meglio a fuggire anche loro e poi va da Trentadenari e lo ricatta per i suoi traffici privati e lo costringe a pagargli una percentuale dei ricavi passati e futuri. Libanese, Ricotta, Sergio Buffoni e Maurizio Gemito stanno giocando a poker. Gemito vince 35 milioni al Libanese, ma questi si rifiuta di pagare il debito e anzi lo insulta e lo umilia, ricordandosi cosa avevano fatto i Gemito alla sua ex ragazza.
Libanese è fuori di sé e dopo una scena drammatica in cui cerca inutilmente la madre, viene giustiziato da due killer in moto col volto coperto dal casco. I sospetti si dividono tra i fratelli Gemito e i servizi segreti o forse bisogna pensare a entrambe le cose.Informato dell'omicidio, Freddo strappa i biglietti dell'aereo e insieme ai compagni si raduna davanti al cadavere dell'amico, sotto lo sguardo di Scialoja. Arriva anche Dandi che però rimane in disparte, probabile segno del ruolo più forte che sta per assumere. È il 13 settembre 1980.