domenica 31 maggio 2009

INCUBO


Johann Heinrich Fussli: " incubo " ( 1781 ). Olio su tela ( cm.75,5 x 64 ). Francoforte, Freies Deutsches Hochstif Frankfurter Goethemuseum.
Il quadro rappresenta un ' notturno ', l' incubo inquietante che assale il sonno di una donna provocandone lo stravolgimento fisico, specie dal busto in su, come conseguenza dello sgomento interiore.Dall' ombra cupa del secondo piano, costituito da una tenda scura, scaturiscono gli elementi del sogno inquietante: due mostri che incombono sulla psiche di cui sono nello stesso tempo il parto: un mostricciattolo sogghignante dalle orecchie aguzze, che ricorda gli orpelli delle facciate di certe chiese gotiche, e un cavallo dagli occhi bianchi, quasi aggressivo. Ci sono elementi nuovi rispetto alla resa, tecnicamente classica del dipinto,e al neoclassicismo in genere: il dramma e il movimento, specie del fantasma equino e del torso femminile, spinto in avanti dagli effetti di contrasto col fondo scuro.Fussli, dunque, con stile neoclassico recepisce nel tema il proclama dello " Sturm und Drang " ( tempesta e passione ) dei prodromi del romanticismo tedesco, con evidenti riferimenti al romanzo gotico inglese. Non abbiamo la placida e oggettiva rappresentazione professata dal Winkellmann, ma l'esaltazione dei turbamenti dell' anima, e, se vogliamo, la scoperta dell' inconscio ' ante litteram ', dei problemi che affliggono lo spirito, che saranno sviluppati in seguito dai vari pittori simbolisti e visionari dell' '800, quali: C.D. Friedrich, W. Blake, amico e quasi discepolo di Fussli, Joseph M. Turner, fino ad arrivare a Moreau e a Boecklin ed altri.
Fonti:
Pittura fantastica e visionaria dell' '800 ( Fabbri )

FAVOLA

La Follia decise di invitare i suoi amici a prendere un caffè da lei. Dopo il caffè, la Follia propose: 'Si gioca a nascondino?'. 'Nascondino? Che cos'è?' - domandò la Curiosità. 'Nascondino è un gioco. Io conto fino a cento e voi vi nascondete. Quando avrò terminato di contare, cercherò ed il primo che troverò sarà il prossimo a contare'. Accettarono tutti ad eccezione della Paura e della Pigrizia. '1,2,3...’ - la Follia cominciò a contare. La Fretta si nascose per prima, dove le capitò. La Timidezza, timida come sempre, si nascose in un gruppo d'alberi. La Gioia corse in mezzo al giardino. La Tristezza cominciò a piangere, perché non trovava un angolo adatto per nascondersi. L' Invidia si unì al Trionfo e si nascose accanto a lui dietro un sasso. La Follia continuava a contare mentre i suoi amici si nascondevano. La Disperazione era disperata vedendo che la Follia era gia a novantanove. 'CENTO! - gridò la Follia - Comincerò a cercare.' La prima ad essere trovata fu la Curiosità, poiché non aveva potuto
impedirsi di uscire per vedere chi sarebbe stato il primo ad essere scoperto. Guardando da una parte, la Follia vide il Dubbio sopra un recinto che non sapeva da quale lato si sarebbe meglio nascosto. E così di seguito scoprì la Gioia, la Tristezza, la Timidezza. Quando tutti erano riuniti, la Curiosità domandò: 'Dov'è l'Amore?'. Nessuno l'aveva visto. La Follia cominciò a cercarlo. Cercò in cima ad una montagna, nei fiumi sotto le rocce. Ma non trovò l'Amore. Cercando da tutte le parti, la Follia vide un rosaio, prese un
pezzo di legno e cominciò cercare tra i rami, allorché ad un tratto sentì un grido. Era l'Amore, che gridava perché una spina gli aveva forato un occhio. La Follia non sapeva che cosa fare. Si scusò, implorò l'Amore per avere il suo perdono e arrivò fino a promettergli di seguirlo per sempre. L'Amore accettò le scuse. Ancor oggi, quando si cerca l'Amore non lo si trova, e solo i folli si ostinano a cercarlo nonostante tutto ed è risaputo ormai che l'Amore è cieco e la Follia lo accompagna sempre.

COLLEZIONE CROCIERA CHANEL 2009/2010


CHANEL
Sfilata Croisière 2009/1014 Maggio, Venezia