martedì 9 giugno 2009

ECO E NARCISO

Molto tempo fa, vivevano le Ninfe, bellissime fanciulle, vestite di veli impreziositi da fili d'oro e d'argento. Esse avevano lunghissimi capelli, che pettinavano specchiandosi nei laghetti e nei ruscelli. Amavano ballare e cantare e la loro voce era talmente melodica che incantava chiunque le sentisse. Oltre alle Ninfe, c'erano anche i Satiri, giovani fannulloni, sempre pronti a divertirsi ed uno di loro si chiamava Pan. Pan, era il dio dei pastori, il suo aspetto era orribile e deforme; al posto dei piedi aveva due zoccoli da caprone, il suo viso era rugoso e le sue orecchie erano appuntite.
Inoltre sulla fronte, aveva due corna da capra che lo rendevano pauroso. Pan trascorreva intere giornate a suonare il suo flauto fatto di canne e spesso cantava.Un giorno, egli udì una bellissima voce provenire da un cespuglio; subito si mise a sbirciare e vide una bellissima Ninfa che raccoglieva fiori. Il suo nome era Eco e Pan, fu talmente incantato dalla sua bellezza che le si avvicinò e disse:" Oh, stupenda creatura, tu sarai la mia sposa!". Eco rimase terrorizzata alla vista di quell'essere mostruoso e subito corse via urlando e pregando Pan di lasciarla in pace.Ma Pan non smetteva di inseguirla e la Ninfa cercava di nascondersi nel bosco, finché sfinita trovò una caverna ed entrò per rifugiarsi. Eco era innamorata di Narciso, un bellissimo giovane, che amava la caccia, e, ancora piena di spavento incominciò a chiamarlo sperando che accorresse in suo aiuto.
Eco lo chiamò per ore ed ore, ma Narciso non arrivava. La povera Ninfa trascorse così giorni e giorni nascosta nella buia caverna chiamando continuamente il suo amato, ma inutilmente. Narciso,aveva un cuore arido ed era talmente pieno di superbia e fiero di sé che non aveva attenzioni per nessuno tranne di sé stesso. Un giorno, mentre cacciava, udì le invocazioni di Eco e, quando capì dalla voce che si trattava di lei, si avvicinò alla caverna e disse:" Devo continuare la caccia, non posso perdere tempo... poi per una Ninfa" e proseguì. Gli dei, che dall'Olimpo avevano visto il comportamento di Narciso, decisero che una simile crudeltà non poteva rimanere impunita.Così decisero che, Narciso, dal cuore di pietra, dovesse provare sentimento soltanto per sé stesso e per la sua bellezza. Trascorsero giorni e intanto faceva molto caldo e, il giovane, stanco e assetato si mise in cerca di uno stagno per dissetarsi.
Quando lo trovò si sporse per bere e vide la sua immagine riflessa nell'acqua e,sbalordito esclamò:" Che sublime bellezza, non posso più vivere senza che essa risplenda continuamente nei miei occhi".Narciso s'innamorò all'istante di sé stesso e da quel momento rimase fermo immobile senza mai staccare il suo volto riflesso nello stagno, come in preda ad un incantesimo. Intanto il sole iniziava a calare e, Narciso cominciava a perdere le forze, non riusciva a muoversi e il suo viso piano piano impallidiva sempre più. Rimase così a lungo finché non morì.
Quanti narcisi che conosciamo....troppi...
Morale: MAI ESSERE TROPPO CONVINTONI, SI RISCHIA......

L'ORCHIDEA


Sono fiori che si distinguono per la forma strana, il profumo delicatissimo e i petali vellutati; da sempre sono difficili da coltivare e piuttosto rare. Le orchidee attirano molti insetti, dalle api alle farfalle, dalle zanzare ai pipistrelli.
Il nome Orchis, è stato dato nel IV secolo avanti Cristo dal greco Teofrasto, probabilmente ispirato dalla forma rotondeggiante dei due "tuberi" che compongono l'apparato radicale di alcune specie, simili ai testicoli dell'uomo.
Secondo la mitologia, Orchis era un giovane greco, bellissimo e assai focoso. Figlio di una ninfa, pensava di potersi permettere tutto, utilizzando la sua bellezza per conquistare le giovanette più affascinanti e graziose. E fu così che, durante un festino di Bacco, tentò persino di violentare una delle sacerdotesse del dio. Sacrilegio! Orchis pensava di potersi sottrarre alla vendetta della potentissima Moira che puniva gli abusi causati dal desiderio di onnipotenza, ma non ebbe scampo e dunque fu sbranato da belve feroci. Gli dei però non vollero permettere che del bellissimo Orchis si perdesse anche il ricordo e fecero si che dai suoi resti nascesse una pianticella che riproduceva nella sua parte sotterranea, nei due bulbi, proprio le appendici anatomiche maschili che erano state causa della disgrazia.
Sono il simbolo della raffinatezza e del lusso, si regalano per riconoscere ed ossequiare la sensualità e l' eleganza.

L'AGOPUNTURA...FUNZIONA?

L’agopuntura è un antico metodo terapeutico orientale, entrato nella pratica della medicina occidentale solo negli ultimi decenni.
I principali disturbi che può curare sono:
- le sintomatologie dolorose al collo e al dorso;
- i dolori lombari e lombosacrali di varia natura;
- la patologia traumatica e post traumatica dello sportivo (stiramenti, infiammazioni);
- i disturbi funzionali da stress e ansia, nelle alterazioni del sonno e nei disordini alimentari, come complemento alla dieta.

L’agopuntura si attua con l’applicazione di aghi posti in determinati punti della pelle, distribuiti su 14 meridiani; al momento della visita medica è necessaria la raccolta di una serie di informazioni personali ed un esame clinico-obiettivo, dai quali scaturisce un programma di sedute, che generalmente vanno da 6 a 10. Tale metodo terapeutico, infatti, considera il soggetto nella sua totalità, al centro dell’ambiente e in relazione a ciò che fa, a dove vive e come si alimenta.
E’ una tecnica sicura: gli aghi utilizzati sono rigorosamente sterili e monouso ed ha pochi effetti indesiderati.

Potenziali rischi
Aghi sterilizzati.
L'agopuntura è una tecnica poco invasiva, tuttavia presenta alcuni rischi se praticata scorrettamente. Tra questi si riscontrano principalmente ematomi a seguito della puntura accidentale di strutture circolatorie, che può capitare soprattutto se non vengono seguite le indicazioni sulla profondità e l'angolazione dell'infissione.
In genere vengono usati esclusivamente aghi monouso e non aghi sterilizzati i quali, se non ben sottoposti a trattamento, potrebbero trasferire infezioni come l'HIV o l'epatite.
In alcuni paesi (ma non in Italia) non ci sono requisiti legali riguardo all'istruzione degli operatori, e chiunque può autoproclamarsi agopunturista, rendendo difficile discernere l'effettivo valore delle licenze e dell'istruzione degli agopunturisti. Il gruppo di studio dei National Institutes of Health (istituzione medica statunitense per la ricerca medica) ha rilasciato la seguente dichiarazione riguardo i rischi associati all'agopuntura: "Effetti collaterali avversi dell'agopuntura sono estremamente ridotti e sicuramente minori dei trattamenti convenzionali".
Io vorrei troppo provarla...