lunedì 11 maggio 2009

L'ASMA...SINTONI E CURE...

Asma allergico: cure «su misura»
I vaccini e i farmaci più recenti consentono terapie quasi «personalizzate»


L'approccio all'asma allergico è molto cambiato negli ultimi anni. «Basti pensare che l’80 per cento di coloro che ne soffrono è anche soggetto a rinite allergica» spiega in un'intervista video il professor Walter Canonica, presidente della Società Mondiale di Allergologia e ordinario di Allergologia e malattie respiratorie all'Università di Genova. É necessario quindi disegnare terapie che siano allo stesso tempo più specifiche sulle cause della patologia (la sostanza, o allergene, che la scatena) ma che abbiano anche una più ampia «visione d'insieme> del paziente. «Anche perchè se il malato non viene trattato correttamente la sua sensibilizzazione si può estendere col tempo ad altri allergeni» sottolinea l'esperto.

L'asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree (bronchi) nella quale giocano un ruolo numerose cellule, in particolare i mastociti, gli eosinofili i linfociti T. Nei soggetti predisposti questa infiammazione provoca episodi ricorrenti di respiro sibilante, difficoltà respiratoria, senso di costrizione toracica e tosse.
Questi sintomi sono di solito associati con diffusa ma variabile broncoostruzione reversibile dopo terapia con broncodilatatori o spontaneamente. L'infiammazione provoca anche un aumento della risposta delle vie aeree a numerosi stimoli più o meno specifici.
A differenza della definizione riportata nei testi degli anni Settanta e Ottanta, che facevano riferimento unicamente alle modificazioni funzionali e quindi al broncospasmo, l'attuale definizione sottolinea il ruolo determinante dell'infiammazione nella genesi dei sintomi e delle alterazioni funzionali. Questo dato ha un risvolto terapeutico importante ponendo i farmaci antiinfiammatori come cardine della terapia dell'Asma.
Capita spesso, peraltro, che nel linguaggio comune la parola "asma" venga utilizzata come sinonimo di "dispnea" o "mancanza di respiro", anche se di origine completamente diversa dal vero asma bronchiale. Ad esempio nella vecchia definizione dello scompenso cardiaco acuto si parlava appunto di "asma cardiaco" che nulla ha a che fare con l'infiammazione dei bronchi.

Prevalenza
Si stima che più di 100 milioni di persone nel mondo siano affette da Asma Bronchiale e numerosi studi suggeriscono che tale malattia sia in aumento. La prevalenza della malattia nella popolazione mondiale si aggira tra il 4% ed il 34% della Nuova Zelanda. In Italia gli asmatici rappresentano fra il 5 e l'8% della popolazione. Notevole è il rilievo che circa il 30% degli atleti che vinse medaglie nelle Olimpiadi del 1996 era asmatico. (l'asmatico può fare sport, anzi è consigliato tra questi è consigliato il nuoto, e la pallanuoto).

Cause
Le cause scatenanti l'attacco asmatico possono essere molteplici e sono in prevalenza rappresentate da:
- allergia: inalazione di aero-allergeni come Acari, pollini micofiti (in particolare l'Alternaria Tenuis), muffe o altro materiale aerotrasportato in grado di provocare una reazione infiammatoria allergica nei soggetti predisposti. Anche l'allergia alimentare (ed in special modo in età pediatrica l'allergia a Latte, Uovo ed altri) possono causare l'insorgere di una sintomatologia asmatica ma si tratta comunque di manifestazioni allergiche estremamente eccezionali. (Può accadere di scambiare un asma da rigurgito con una allergia alimentare che è molto più rara e con meccanismo completamente diverso)
- infezioni: virus e batteri sono in grado di provocare l'infiammazione delle vie aeree, portando alla crisi i soggetti asmatici;
chimici: inalazione di irritanti che nei soggetti non asmatici porta a una sintomatologia assai modesta mentre negli asmatici evoca un'infiammazione molto vivace e quindi una crisi di asma.
stress sistemico: situazioni di forte stress fisico specie nell'attività sportiva possono causare Broncocostrizione indotta da esercizio fisico.

Diagnosi
La diagnosi dell'asma bronchiale non presenta difficoltà qualora si presenti nella sua forma più caratteristica di broncospasmo + dispnea espiratoria (anche se vanno comunque tenute in considerazioni patologie che presentano medesimi aspetti iniziali quali la Bronchite Cronica Ostruttiva e lo scompenso cardiaco) Nel caso non si presenti con questa forma caratteristica ma con tosse stizzosa o dispnea dopo sforzo è necessario andare a cercare l'asma anche se le prove funzionali respiratorie basali sono normali. L'esame fondamentale per lo studio dell'asma è la spirometria che consiste praticamente nel soffiare in uno strumento che misura sia la quantità di aria emessa che la velocità con cui viene emessa, fornendo informazioni sullo stato di ostruzione delle vie aeree. Un test semplice quanto importante è il cosiddetto "test di reversibilità" che consiste nell'eseguire due spirometrie di cui una prima ed una dopo la somministrazione di un farmaco broncodilatatore spray Negli asmatici tale somministrazione provoca delle modificazioni della spirometria che consentono la diagnosi. Oltre la spirometria si può valutare l'ostruzione bronchiale con la misurazione del picco di flusso (misurazione più approssimativa ma praticabile dal paziente stesso, munito di un semplice strumento). In caso di patologia asmatica mostrerà un aumento del morning gap ovvero una riduzione dei valori mattuttini più consistente che nelle persone sane. Infine si può eseguire il test di stimolazione bronchiale specifico per le patologie professionali e aspecifico (metacolina) nei casi in cui le indagini sopra menzionate non siano sufficienti per diagnosticare l'asma. Consiste nel facilitare l'insorgenza di broncospasmo dopo l'inalazione di agenti irritanti o bronco-ostruenti.

Terapia
La malattia asmatica richiede abitualmente un trattamento continuativo, vita natural durante. Attualmente si ottengono ottimi risultati facendo assumere al paziente con regolarità dei farmaci in via aerosolica spray o in forma di polvere inalatoria in modo da contenere nei limiti della normalità lo stato di infiammazione delle vie aeree e di conseguenza non incorrere nella accentuazione dell'"iperreattività bronchiale". È quindi fondamentale per un corretto trattamento l'assunzione in via continuativa dei prodotti antiinfiammatori. I farmaci più importanti per il trattamento antiinfiammatorio dell'asma restano gli antinfiammatori non steroidei assunti per via inalatoria.
I farmaci a base di cortisone vanno usati soltanto per i malati più gravi di asma a causa dei loro forti effetti collaterali (diabete mellito, astenia, depressione, impotenza, osteoporosi ecc.), anche i cortisonici per terapia inalatoria hanno controindicazioni. In caso di crisi, invece, il soggetto può ricorrere ad un'altra categoria di farmaci chiamati broncodilatatori a breve durata d'azione che, come suggerisce il nome, dilatano le vie bronchiali qualora un episodio di asma le abbia fatte occludere. Va sottolineato che tali farmaci comunque non rappresentano la cura della malattia asmatica (che invece è affidata all'uso continuativo degli antiinfiammatori): sono farmaci molto importanti (e possono essere assunti anche se il paziente sta già assumendo gli antiinfiammatori) ma sono atti solo al superamento della crisi acuta poiché non intervengono sui meccanismi che stanno alla base della malattia asmatica.

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