mercoledì 4 febbraio 2009

I FAVOLOSI ANNI '80


Nuovo post, nuovo argomento … Altro giro, altro regalo ……

PRENDIIIIIIIIIIII LA CODINAAAAAAAAAAAAAAAAAA

Ehehehehehehehehe …

(solo in pochi possono capire questo mio delirio)

Allora amicici, da oggi inizierò un’altra “etichetta” (ne abbiamo iniziate talmente tante che ormai non ci saltiamo piu’ fuori)

I FAVOLOSI ANNI ‘80

A mio avviso (non perché sia nata nel 1984) sono stati gli anni più belli per quanto riguarda cinema, televisione, musica, moda (insomma questa un po’ meno, ma va a gusti ehehehehehe)

Infatti divideremo questo post per argomenti:

CINEMA
TELEVIONE
MUSICA
MODA

Però prima di iniziare a suddividere gli anni ’80 per categorie, bisogna iniziare definendo:

IL PANINARO (che racchiude tutto quello che sono stati gli anni ’80)

“Con il termine paninaro si identifica una sottocultura giovanile nata a Milano nei primissimi anni Ottanta e diffusasi in seguito in tutta Italia e in alcuni paesi europei. La caratterizzavano, tra l'altro, l'ossessione per la griffe nell'abbigliamento e in ogni aspetto della vita quotidiana, il rifiuto della politica e l'adesione a uno stile di vita fondato sul consumo, il divertimento ad ogni costo e la spensieratezza. Per i primi anni fu totalmente apolitica, vero punto di rottura con i super-politicizzati anni settanta. Solo a metà degli anni ottanta una pseudo ideologia di estrema destra e neofascista si fece strada tra i paninari.” (allora io sono paninara nel dna…eheheheh)

Origini


I galli e le squinzie e/o sfitinzie (cosi' si definivano tra loro i giovani) si trovavano a mangiare paninazzi davanti alle paninoteche, i primi fast-food che iniziavano a diffondersi in Italia a metà anni 80. E proprio dalle paninoteche prese il nome il fenomeno dei paninari. Fratelli minori degli yuppies, i paninari avevano una propria patria, Milano ed un propria rivista ufficiale, il Paninaro, che dettava le regole di appartenenza.

Look

Vestire firmato era l’ossessione dei paninari, che fecero del look il loro principale tratto distintivo. Il piumino Monclair e le scarpe Timberland, le cintura El Charro e le felpe Best Company erano i loro imperativi. Il loro stile di vita era basato sul mangiare hamburger, andare in giro per la città su potenti moto, conquistare le ragazze (squinzie), andare in vacanza al mare, preferibilmente a Montecarlo.I paninari erano giovani appartenenti alla borghesia, dall’orientamento ideologico vagamente di destra, piuttosto maschilista.
Divisa ufficiale:
1. Scarpa Timberland.
2. Cintura con fibbia da sciatalgia di El Charro.
3. Felpa Best Company. (avevo la collezione)
4. Cartella di Invicta.
5. Fermaglio in legno di Dodo (sempre per le squinzie).
6. Piumino Monclèr.
7. Calze Burlington, rigorosamente a rombi.


Linguaggio

Il paninaro era un tipo tosto che vestiva troppo giusto. Cuccare le squinzie, magari grippandole davanti alla scuola, era per lui una vera libidine. Amava molto ruotare in Honda come un ramboso per le strade di Milano e frenare al brucio davanti ai fast food alla moda, tutto naturalmente alle spese dei genitori( i sapiens). I suoi nemici erano i cinghios, i tamarri e soprattutto i cinesi (quelli di sinistra). Il suo idolo naturalmente il paninaro esaltato impersonato da Enzo Braschi ( venne ritenuto un’ideologo di questo movimento) al Drive In di Italia 1, che imperversava al ritmo di Wild Boys dei Duran Duran. La parlata dei paninari è modellata sul linguaggio giovanile dei giovani milanesi dei primi anni ottanta. Sono frequenti le abbreviazioni (es. Le Timba, Faccio il week a Curma, La squinzia ha imposto il cappuccio), talora combinati agli accrescitivi (es. Panozzo), così come i continui ricorsi, spesso maccheronici, all'inglese (es. Una squinzia arrapation, Very original, Il mio boy, Arrivano i Ciàina) o ad altre lingue (I sapiens, Mi gusti mucho).

Musica paninara

Un concerto dei Duran Duran, uno dei gruppi preferiti dai paninari. Quella dei paninari è stata la prima sottocultura italiana a poter eleggere i propri idoli musicali attraverso la televisione. La rete televisiva Videomusic e il programma di Italia Uno Deejay Television diffondevano i videoclip di alcuni gruppi e solisti pop, in gran parte britannici, su cui convergettero i gusti dei paninari italiani: sorse, ad esempio, un'agguerrita competizione tra gli ammiratori dei Duran Duran e degli Spandau Ballet. Tra gli altri musicisti preferiti dai paninari c'erano gli Wham!, i Simple Minds, i Frankie Goes to Hollywood, Boy George e naturalmente i Pet Shop Boys, che pubblicarono addirittura un brano, chiamato "Paninaro", appunto. Il paninaro, solitamente, non amava la musica italiana.

Cinema

I gusti cinematografici dei paninari si orientavano sulle pellicole campioni d'incasso statunitensi: erano molto apprezzate, ad esempio, le saghe di Rocky, Rambo ed la romantica d'azione Top Gun. Nel 1986 venne girata una pellicola tratta da un libro dell'adolescente milanese Clizia Gurrado dal titolo Sposerò Simon Le Bon, che descriveva gli sforzi della protagonista (che vive nel periodo di massima esplosione del movimento paninaro) per incontrare il suo idolo Simon Le Bon.

Fonti: internet


Nel prossimo post cominceremo a parlere piu’ approfonditamente dell’argomento, tra programmi televisivi, cartoni, giocattoli che hanno fortemente condizionato in positivo la nostra infanzia e adolescenza.

Alla prossima ….
Alice

4 commenti:

  1. Massi Bruni è un chiaro esempio di paninaro 2009

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  2. Esatto...e Puccio che imita Massi Bruni, lo è ancora di più.....ahahahahahahah

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  3. Me lo sono persa cazzo!!!!!!!!!!!!!! filmatele ste cose cappero!!!!!

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  4. che ridere!!!!! dovevi vederlo ieri sera tutto carico per aver imparato(??????) a usare fais.....

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