Se lei ha un partner, vede solo lui
Mentre gli uomini restano "cacciatori"
Gli altri? Per lei non esistono se è già felicemente “accoppiata”. Il maschio invece si conferma cacciatore: sembra che il fatto di essere già “di qualcuna” non sia un ostacolo nel provare attrazione nei confronti di una bella esponente del gentil sesso. Insomma, dopo aver messo la fede al dito, anche se in senso solo metaforico, la donna perde interesse per altri eventuali possibili partner, mentre il maschio resta sempre sensibile alle grazie di un’”altra”. Insomma, non c’è nulla come il campo dell’attrazione fisica a dimostrare che Marte e Venere sono due pianeti differenti.
L’ultimo studio in proposito viene dal Kinsey Institute for Research in Sex, Gender and Reproduction dell'Indiana University (Usa). La ricerca, condotta da Heather Rupp e pubblicata su “Human Nature”, è stata realizzata su un campione di 59 uomini e 56 donne tra i 17 e i 26 anni di età. Ai ragazzi sono state proposte 510 foto di soggetti del sesso opposto, chiedendo loro di valutare il più velocemente possibile la mascolinità o la femminilità, l'attrazione e l'effetto generale procurato.
Il 38% delle donne al momento del test ha dichiarato di essere sentimentalmente impegnata, contro il 40% degli uomini. Dai risultati della ricerca è emerso che le donne, indipendentemente dal fatto di avere un partner, mostravano un interesse simile nella valutazione sulla mascolinità e sulla piacevolezza estetica delle immagini considerate. Tuttavia, le volontarie non fidanzate hanno impiegato più tempo nella valutazione delle foto degli uomini rispetto alle colleghe fidanzate, dimostrando un maggiore interesse per le foto. Tra i soggetti di sesso maschile, invece, non è stata rilevata nessuna differenza tra single e accoppiati: il loro interesse nei confronti delle foto è risultato del tutto indipendente dall'avere o no una compagna.
“Questi risultati”, spiega Rupp “possono essere il risultato di differenze legate al sesso nel mettere in atto strategie di riproduzione. Queste strategie sembrano agire a livello del processo cognitivo di riconoscimento di un potenziale partner, contribuendo alle differenze tra maschi e femmine nei comportamenti e nei meccanismi di attrazione sessuale”. Il fatto che tra le donne non ci siano state differenze nel valutare l’attrattività di un volto maschile, ma che le single abbiano dedicato più tempo nello studio delle foto, suggerisce insomma che lo status di “fidanzata” abbia un impatto a livello cognitivo e profondo. I risultati dello studio, commenta la ricercatrice, confermano il fatto che le donne sono generalmente più coinvolte degli uomini in una relazione romantica e che questo “determini un calo di attenzione nell’attrazione nei confronti di altri potenziali partner”.
Mentre gli uomini restano "cacciatori"
Gli altri? Per lei non esistono se è già felicemente “accoppiata”. Il maschio invece si conferma cacciatore: sembra che il fatto di essere già “di qualcuna” non sia un ostacolo nel provare attrazione nei confronti di una bella esponente del gentil sesso. Insomma, dopo aver messo la fede al dito, anche se in senso solo metaforico, la donna perde interesse per altri eventuali possibili partner, mentre il maschio resta sempre sensibile alle grazie di un’”altra”. Insomma, non c’è nulla come il campo dell’attrazione fisica a dimostrare che Marte e Venere sono due pianeti differenti.
L’ultimo studio in proposito viene dal Kinsey Institute for Research in Sex, Gender and Reproduction dell'Indiana University (Usa). La ricerca, condotta da Heather Rupp e pubblicata su “Human Nature”, è stata realizzata su un campione di 59 uomini e 56 donne tra i 17 e i 26 anni di età. Ai ragazzi sono state proposte 510 foto di soggetti del sesso opposto, chiedendo loro di valutare il più velocemente possibile la mascolinità o la femminilità, l'attrazione e l'effetto generale procurato.
Il 38% delle donne al momento del test ha dichiarato di essere sentimentalmente impegnata, contro il 40% degli uomini. Dai risultati della ricerca è emerso che le donne, indipendentemente dal fatto di avere un partner, mostravano un interesse simile nella valutazione sulla mascolinità e sulla piacevolezza estetica delle immagini considerate. Tuttavia, le volontarie non fidanzate hanno impiegato più tempo nella valutazione delle foto degli uomini rispetto alle colleghe fidanzate, dimostrando un maggiore interesse per le foto. Tra i soggetti di sesso maschile, invece, non è stata rilevata nessuna differenza tra single e accoppiati: il loro interesse nei confronti delle foto è risultato del tutto indipendente dall'avere o no una compagna.
“Questi risultati”, spiega Rupp “possono essere il risultato di differenze legate al sesso nel mettere in atto strategie di riproduzione. Queste strategie sembrano agire a livello del processo cognitivo di riconoscimento di un potenziale partner, contribuendo alle differenze tra maschi e femmine nei comportamenti e nei meccanismi di attrazione sessuale”. Il fatto che tra le donne non ci siano state differenze nel valutare l’attrattività di un volto maschile, ma che le single abbiano dedicato più tempo nello studio delle foto, suggerisce insomma che lo status di “fidanzata” abbia un impatto a livello cognitivo e profondo. I risultati dello studio, commenta la ricercatrice, confermano il fatto che le donne sono generalmente più coinvolte degli uomini in una relazione romantica e che questo “determini un calo di attenzione nell’attrazione nei confronti di altri potenziali partner”.
Nessun commento:
Posta un commento