oggi continuo con la presentazione dei “miti intramontabili”…
per la gioia della Giuli (sua attrice preferita) oggi parlero’, anzi scrivero’ di Audrey Hepburn!
“Una diva che non volle mai essere diva”, l'avevano definita i critici americani.
« Il miglior pubblico che io abbia mai avuto non faceva il minimo rumore alla fine dello spettacolo »
Di grandissimo talento recitativo, studio’ anche come ballerina, ma fu nel 1952 che si sottopose ad un provino per il nuovo film del regista statunitense William Wyler, Vacanze Romane.
La Paramount Pictures, che produceva il film, voleva nel ruolo della protagonista l'attrice inglese Elizabeth Taylor ma, dopo aver visto il provino della Hepburn, Wyler si convinse ad assegnarle il ruolo principale, quello della Principessa Anna.
Racconta Wyler: «All'inizio, recitò la scena del copione, poi si sentì qualcuno gridare 'Taglia!', ma le riprese in realtà continuarono. Lei si alzò dal letto e chiese, "Com'era? Sono andata bene?". Si accorse che tutti erano silenziosi e che le luci erano ancora accese. Improvvisamente, si rese conto che la cinepresa stava ancora girando... Aveva tutto quello che stavo cercando, fascino, innocenza e talento. Inoltre era molto divertente. Era assolutamente incantevole, e ci dicemmo, "È lei!" Le riprese iniziarono nell'estate del 1952. Dopo due settimane dall'inizio della lavorazione, Gregory Peck, che interpretava il ruolo maschile principale, chiamò il suo agente chiedendo che, nei titoli, il nome della Hepburn fosse grande e importante quanto il suo, perché, come racconterà ai giornalisti della rivista Entertainment Weekly: «Sono abbastanza intelligente da capire che questa ragazza vincerà l'Oscar nel suo primo film e sembrerò uno sciocco se il suo nome non è in cima, insieme al mio». Come da lui predetto, la Hepburn vinse l'Oscar come migliore attrice protagonista, nel 1954. Oltre all'Oscar, ricevette anche un BAFTA come miglior attrice.
Dopo l'esperienza di Vacanze Romane, fu chiamata ad interpretare il ruolo della protagonista femminile nel film di Billy Wilder, Sabrina, accanto a Humphrey Bogart e William Holden. Il guardaroba della Hepburn venne affidato allo stilista francese Givenchy. Quando gli fu detto che la «signorina Hepburn» voleva incontrarlo, Givenchy pensò di veder arrivare Katharine Hepburn. Invece si trovò davanti Audrey Hepburn, ma non ne fu deluso. I due, infatti, strinsero da allora un'amicizia e un sodalizio professionale che sarebbero durati tutta la vita. Lo stilista ricordava bene il loro primo incontro:
« Le dissi, "Mademoiselle, mi piacerebbe aiutarla, ma ho poche cucitrici e sto lavorando ad una collezione, non posso farle dei vestiti." Allora lei disse, "Mi mostri quel che ha creato per la collezione." Si provò i vestiti. "È esattamente ciò di cui ho bisogno!", esclamò, e le stavano davvero bene. Sapeva perfettamente ciò che voleva. »
Il film ricevette un Oscar per i migliori costumi e lanciò la Hepburn nell'Olimpo delle star hollywodiane.
Verso la seconda metà degli anni cinquanta, Audrey Hepburn era diventata una delle più grandi attrici di Hollywood e un'icona dello stile. La sua figura snella e il suo ben noto buon gusto erano ammirati e imitati.
Nel 1964 fu impegnata in uno dei suoi ruoli più famosi, quello di Eliza Doolittle nel film musicale My Fair Lady. Venne scelta al posto dell'allora poco conosciuta Julie Andrews, che aveva interpretato il ruolo di Eliza a Broadway. Inizialmente la Hepburn rifiutò il ruolo e chiese che fosse assegnato alla Andrews, ma quando le dissero che la parte, in alternativa, sarebbe andata ad Elizabeth Taylor, e mai alla Andrews, decise di accettare. Durante la lavorazione del film, la Hepburn scoprì di essere stata doppiata nei pezzi musicali. In segno di protesta se ne andò dal set, per tornare il mattino seguente scusandosi per il suo comportamento. Solo due canzoni, nel film, sono effettivamente cantate dalla Hepburn. Doppiaggio a parte, molti critici ritennero l'interpretazione della Hepburn eccellente.
Lo stile e il mood che hanno da sempre caratterizzato Audrey Hepburn ha lasciato un'impronta unica tale che continua ad ispirare ancora oggi le generazioni e a caratterizzare un'idea di eleganza unica ed inimitabile. Un'icona che lascia un'eredità e un'eleganza senza tempo impossibile da ricreare. Quella sua allure innovativa e chic, se si pensa che eravamo all'inizio degli anni Cinquanta, sono state talmente tanto imitate da diventare uno stile, una vera e propria moda.
Audrey Hepburn è diventata ambasciatrice dell'Unicef nel 1988 e ha continuato a lavorare ai progetti per l'infanzia delle Nazioni Unite fino alla sua morte, avvenuta a Tolochenaz, in Svizzera,
il 20 gennaio 1993.
Alice
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