Modena (Mòdna in modenese, dall'etrusco Mutna, mutato poi in Mutina dai romani) è un comune di circa 180 mila abitanti capoluogo dell'omonima provincia.
È stata capitale dal 1598 e per diversi secoli del ducato degli Este (fino all'annessione al Regno d'Italia nel 1859) ed è un'antica sede universitaria ed arcivescovile. Dal 1947 la città è anche sede dell'Accademia Militare dell'Esercito e dell'Arma dei Carabinieri.Il Duomo, la Torre Civica (Ghirlandina) e la Piazza Grande della città sono state dichiarate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
La città, e soprattutto la sua area metropolitana, è economicamente una delle maggiori realtà europee. Infatti, nella provincia hanno sede importanti industrie alimentari (tra cui Grandi Salumifici Italiani, Cremonini e Fini, centri di produzione del Parmigiano Reggiano e della lavorazione del maiale - a cui Castelnuovo Rangone, il cuore di questo settore, ha dedicato addirittura un monumento -), metalmeccaniche (Modena può essere considerata la capitale mondiale dell'automobilismo sportivo con le sedi della Ferrari a Maranello, della Maserati in città, De Tomaso in periferia e Pagani a San Cesario, e fino a pochi anni fa, la Bugatti a Campogalliano), delle ceramiche (Sassuolo), tessili (Carpi) e del settore biomedico (Mirandola).
CENNI STORICI
Anticamente fu un insediamento etrusco, poi gallico (Galli Boi), quindi, nel 183 a.C., colonia romana, col nome di Mutina. Questo toponimo viene messo in relazione con l'etrusco "mutna", o "mutana", "tomba", a sua volta forse derivato da una radice anteriore che dà nome ad un "rialzo di terreno", una "collina". Successivamente Modena venne abbandonata fra il V e il VII secolo, causa le numerose inondazioni dei fiumi Secchia e Panaro, gli abitanti si rifugiarono nel vicino borgo più a ovest, Cittanova. Tornò a ripopolarsi gradualmente intorno alla sede vescovile, che aveva assunto la guida della città ed il vescovo Leodoino la fece cingere di mura nell'891. Durante la signoria dei vescovi, venne eretta la nuova cattedrale. Il potere vescovile ebbe termine con l'autonomia comunale nel 1135 ma, nel 1249, con la battaglia di Fossalta, Modena ghibellina venne sconfitta da Bologna guelfa e, nel 1288, si consegnò agli Estensi di Ferrara. Ma Modena diventa veramente la 'città estense' solo dopo il 1598, quando il duca Cesare trasferisce da Ferrara a Modena la capitale del suo ducato. Uno Stato destinato a barcamenarsi con alterne fortune nelle lotte tra le potenze italiane ed europee, e che malgrado le ripetute occupazioni da parte degli eserciti stranieri (i francesi nel 1702; gli austriaci nel 1742) resisterà fino all'unificazione dell'Italia, con una sola interruzione nel periodo napoleonico. Il Risorgimento fu particolarmente appoggiato dai Modenesi, come Ciro Menotti e i numerosi gruppi mazziniani e carbonari della città che votarono compattamente per l'Unità d'Italia nel 1860.
Tra fine Ottocento e inizio Novecento l'Emilia (e in particolare la provincia di Modena) divenne un baluardo socialista prima e comunista poi. Il fenomeno dell'occupazione delle terre fu molto forte e si scontrò con l'indiscriminata violenza fascista. Negli anni Quaranta, Modena e i suoi comuni dovettero sopportare distruzioni, massacri, saccheggi, umiliazioni ad opera degli occupanti tedeschi e della milizia fascista. Nonostante tutto ciò che fu riversato sulle genti della zona non si riuscì a stroncare il fenomeno della Resistenza attiva da parte della stragrande maggioranza della popolazione. A Modena,ma anche in quasi tutte le città dell'Emilia Romagna, esiste un monumento a partigiani rimasti uccisi durante la resistenza.La resistenza nell'entroterra modenese si macchiò di efferati crimini noti ai più come "eccidi partigiani",dopo il 25 Aprile del '45, i partigiani prelevavano dalle case o dai luoghi di lavoro tutte le persone che avevano avuto simpatie per il regime fascista e le fucilavano. Chiaramente furono uccisi centinaia di innocenti colpevoli solo di non aver aderito alla resistenza. Dopo la guerra quella zona che per i vent'anni del regime veniva chiamato "Il triangoo Nero" prese il nome di "Triangolo Rosso" per via del proliferare di Cooperative fondate da ex partigiani.
RICORRENZE
Fiera di Sant'Antonio, il 17 gennaio
Fiera di San Geminiano, il 31 gennaio, patrono della città, durante la quale in duomo viene scoperta la salma e si dà ai fedeli la possibilità di baciare il braccio del santo, conservato in un'urna di medesime forme.
"Mak Π 100": saggio ginnico degli allievi dell'Accademia Militare di Modena e gran ballo delle debuttanti cento giorni prima della promozione a ufficiale degli allievi del secondo anno. Nel mese di maggio.
Settimana Estense: una manifestazione promossa da vari anni che recupera alcuni giochi tradizionali della tradizione medievale e rinascimentale. Nel mese di giugno.
Festival Internazionale delle Bande Militari [3]: parate e concerti delle band militari di tutto il mondo. Nel mese di luglio.
Festival filosofia: lezioni magistrali ed eventi culturali (e gastronomici) legati alla Filosofia. Nel mese di settembre.
Festa de L'Unità: grande contenitore di cultura, musica, politica, sport e cucina tipica. Festa (Provinciale o Nazionale) del quotidiano L'Unità. Adesso chiamata Festa del Partito Democratico. Nel mese di settembre.
Mercato dell'antiquariato: è la più grande fiera antiquaria della regione Emilia Romagna. Si svolge ogni quarto sabato e domenica del mese presso il parco Novi Sad.
Anticamente fu un insediamento etrusco, poi gallico (Galli Boi), quindi, nel 183 a.C., colonia romana, col nome di Mutina. Questo toponimo viene messo in relazione con l'etrusco "mutna", o "mutana", "tomba", a sua volta forse derivato da una radice anteriore che dà nome ad un "rialzo di terreno", una "collina". Successivamente Modena venne abbandonata fra il V e il VII secolo, causa le numerose inondazioni dei fiumi Secchia e Panaro, gli abitanti si rifugiarono nel vicino borgo più a ovest, Cittanova. Tornò a ripopolarsi gradualmente intorno alla sede vescovile, che aveva assunto la guida della città ed il vescovo Leodoino la fece cingere di mura nell'891. Durante la signoria dei vescovi, venne eretta la nuova cattedrale. Il potere vescovile ebbe termine con l'autonomia comunale nel 1135 ma, nel 1249, con la battaglia di Fossalta, Modena ghibellina venne sconfitta da Bologna guelfa e, nel 1288, si consegnò agli Estensi di Ferrara. Ma Modena diventa veramente la 'città estense' solo dopo il 1598, quando il duca Cesare trasferisce da Ferrara a Modena la capitale del suo ducato. Uno Stato destinato a barcamenarsi con alterne fortune nelle lotte tra le potenze italiane ed europee, e che malgrado le ripetute occupazioni da parte degli eserciti stranieri (i francesi nel 1702; gli austriaci nel 1742) resisterà fino all'unificazione dell'Italia, con una sola interruzione nel periodo napoleonico. Il Risorgimento fu particolarmente appoggiato dai Modenesi, come Ciro Menotti e i numerosi gruppi mazziniani e carbonari della città che votarono compattamente per l'Unità d'Italia nel 1860.
Tra fine Ottocento e inizio Novecento l'Emilia (e in particolare la provincia di Modena) divenne un baluardo socialista prima e comunista poi. Il fenomeno dell'occupazione delle terre fu molto forte e si scontrò con l'indiscriminata violenza fascista. Negli anni Quaranta, Modena e i suoi comuni dovettero sopportare distruzioni, massacri, saccheggi, umiliazioni ad opera degli occupanti tedeschi e della milizia fascista. Nonostante tutto ciò che fu riversato sulle genti della zona non si riuscì a stroncare il fenomeno della Resistenza attiva da parte della stragrande maggioranza della popolazione. A Modena,ma anche in quasi tutte le città dell'Emilia Romagna, esiste un monumento a partigiani rimasti uccisi durante la resistenza.La resistenza nell'entroterra modenese si macchiò di efferati crimini noti ai più come "eccidi partigiani",dopo il 25 Aprile del '45, i partigiani prelevavano dalle case o dai luoghi di lavoro tutte le persone che avevano avuto simpatie per il regime fascista e le fucilavano. Chiaramente furono uccisi centinaia di innocenti colpevoli solo di non aver aderito alla resistenza. Dopo la guerra quella zona che per i vent'anni del regime veniva chiamato "Il triangoo Nero" prese il nome di "Triangolo Rosso" per via del proliferare di Cooperative fondate da ex partigiani.
RICORRENZE
Fiera di Sant'Antonio, il 17 gennaio
Fiera di San Geminiano, il 31 gennaio, patrono della città, durante la quale in duomo viene scoperta la salma e si dà ai fedeli la possibilità di baciare il braccio del santo, conservato in un'urna di medesime forme.
"Mak Π 100": saggio ginnico degli allievi dell'Accademia Militare di Modena e gran ballo delle debuttanti cento giorni prima della promozione a ufficiale degli allievi del secondo anno. Nel mese di maggio.
Settimana Estense: una manifestazione promossa da vari anni che recupera alcuni giochi tradizionali della tradizione medievale e rinascimentale. Nel mese di giugno.
Festival Internazionale delle Bande Militari [3]: parate e concerti delle band militari di tutto il mondo. Nel mese di luglio.
Festival filosofia: lezioni magistrali ed eventi culturali (e gastronomici) legati alla Filosofia. Nel mese di settembre.
Festa de L'Unità: grande contenitore di cultura, musica, politica, sport e cucina tipica. Festa (Provinciale o Nazionale) del quotidiano L'Unità. Adesso chiamata Festa del Partito Democratico. Nel mese di settembre.
Mercato dell'antiquariato: è la più grande fiera antiquaria della regione Emilia Romagna. Si svolge ogni quarto sabato e domenica del mese presso il parco Novi Sad.
MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE
Duomo di Modena
Chiesa di Santa Maria della Pomposa - Aedes Muratoriana
Chiesa del voto
Chiesa di Sant'Agostino
Chiesa di San Giovanni Battista
Chiesa di San Francesco
Chiesa di San Pietro
Chiesa di San Giorgio
ARCHITETTURE CIVILI
Torre Ghirlandina
Palazzo ducale
Palazzo Comunale
Teatro comunale Luciano Pavarotti
CULTURA
Biblioteca Estense
Università di Modena
Teatro Storchi
Teatro delle Passioni
Teatro comunale Luciano Pavarotti
STAMPA
Gazzetta di Modena
il Resto del Carlino - Edizione di Modena
L'Informazione di Modena
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