Storia
A partire dalla fine degli anni '80 del Quattrocento la produzione di Botticelli iniziò a rivelare i primi segni di una crisi interiore che culminerà nell'ultima fase della sua carriera in un esasperato misticismo, volto a rinnegare lo stile per il quale egli si era contraddistinto nel panorama artistico fiorentino dell'epoca.
Il suo stile si ripiegò così verso un più marcato plasticismo delle figure, l'uso del chiaroscuro e l'accentuata espressività dei personaggi.
Il vero "spartiacque" tra le due maniere però è la Calunnia eseguita tra il 1490 e il 1495, un dipinto allegorico tratto da Luciano, e riportato nel trattato dell'Alberti che alludeva alla falsa accusa rivolta da un rivale al pittore antico Apelle, di aver cospirato contro Tolomeo Filopatore.
Il vero "spartiacque" tra le due maniere però è la Calunnia eseguita tra il 1490 e il 1495, un dipinto allegorico tratto da Luciano, e riportato nel trattato dell'Alberti che alludeva alla falsa accusa rivolta da un rivale al pittore antico Apelle, di aver cospirato contro Tolomeo Filopatore.
Spiegazione del quadro
La complessa iconografia riprende anche stavolta fedelmente l'episodio originale e la scena viene inserita all'interno di una grandiosa aula, riccamente decorata di marmi e rilievi e affollata di personaggi; il quadro va letto da destra verso sinistra: il re Mida (riconoscibile dalle orecchie d'asino), nelle vesti del cattivo giudice, è seduto sul trono, consigliato da Ignoranza e Sospetto; davanti a lui sta il Livore, l'uomo con il cappuccio nero, coperto di stracci che tiene per il braccio la Calunnia, donna molto bella e che si fa acconciare i capelli da Perfidia e Frode, mentre trascina a terra il Calunniato impotente e con l'altra mano impugna una torcia; a sinista la figura nuda è la Verità , punta il dito in alto, come a indicare l'unica vera fonte di giustizia, riconosciuta soltanto dal Rimorso.
A mio avviso un quandro bellissimo...
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