martedì 14 aprile 2009

GRACE KELLY


Siamo all'ultimo appuntamento con i MITI INTRAMONTABILI, oggi concludiamo con la bellissima Grace Kelly...


Erano le 23.45 del 14 settembre del 1982 quando Telemontecarlo diffuse la notizia della morte di Grace Kelly. Calava così il sipario sulla favola del «Cigno», su quell’icona intramontabile di bellezza, classe e fascino che la principessa di Monaco incarnava. A scrivere la parola fine sotto la fiaba dell’ex star di Hollywood, divenuta sovrana del più piccolo principato delmondo dopo le nozze di sogno con Ranieri, un incidente d’auto, avvenuto la mattina del 13. Sulla vettura, che era uscita fuori strada e si era capovolta, anche la figlia Stephanie. I primi dispacci, dopo aver erroneamente riportato che insieme a lei c’era invece Carolina, riferirono che la principessa, immediatamente soccorsa e trasportata nell’ospedale di Monaco, aveva subito una frattura al femore e ferite alla fronte e che invece la sua ultimogenita se l’era cavata solo con qualche contusione. Poi, la verità della tragedia venne fuori in tutta la sua crudezza: Monaco aveva perso la sua amatissima principessa. Grace era una ragazza bene di Philadelphia. Il padre, ex manovale di origini irlandesi, quando lei nacque, il 12 novembre del 1929, era già diventato un imprenditore miliardario. Fu sempre baciata dalla fortuna. E sempre riuscì a realizzare i suoi sogni, come quello di diventare attrice, coltivato fin da bambina. Si iscrisse giovanissima alla Accademia di arte drammatica approdando presto a New York, dove debuttò in teatro a Broadway, lavorando contemporaneamente come modella. Il suo esordio nel mondo del cinema avvenne nel ’51, quando ottenne una parte secondaria nel film «14esima Ora» di Henry Hataway. Fin da subito si capì che per lei si preparava un futuro da diva: da quel momento la sua scalata al successo fu inarrestabile. Nel ’52 era già al fianco di Gary Cooper in «Mezzogiorno di Fuoco». Ma a scoprire e valorizzare in pieno il suo talento fu un anno dopo Alfred Hitchcock, che le affidò il ruolo di protagonista in «Delitto Perfetto», e poi nella «Finestra sul Cortile» e in «Caccia al Ladro», interamente ambientato sulla Costa Azzurra, un luogo che avrebbe cambiato il suo destino. Balzata in testa alla classifica degli attori che assicuravano all’industria hollywoodiana maggiori incassi Grace fu presto contesa dai più grandi registi dell’epoca. In cinque anni girò qualcosa come 11 film e per lei fu subito gloria. Era il ’54 quando riuscì conquistarsi l’ambita statuetta dell’Oscar come miglior attrice protagonista nella «Ragazza di Campagna» di George Seaton. Ma fu l’anno successivo, il 1955, a segnare la svolta più clamorosa della sua vita. Invitata al Festival di Cannes, Grace incontrò l’uomo che avrebbe sposato. Il principe Ranieri, invaghito di lei, chiese di poterla ricevere. Lei accettò. L’«amore Reale»Fu un incontro breve ma che segnò le esistenze di entrambi. Sul set nei panni di Alexandra per il “Cigno” ricevette decine di lettere d’amore dal sovrano di Monaco , che a Natale la raggiunse a Philadelphia per conoscere la famiglia e chiedere la sua mano. L’annuncio del fidanzamento tra i due venne dato ufficialmente il 5 gennaio del 1956. La rottura del contratto con la Mgm era imminente. La casa di produzione le chiese l’esclusiva sulle riprese del suo matrimonio e di girare almeno un altro film: per lei fu l’ultimo, «High Society».Le sue nozze vennero fissate per la primavera e segnarono l’addio di Grace non solo al set ma anche all’America. Il 4 aprile l’attrice e la sua famiglia salparono a bordodella Uss Constitution alla volta di Monaco , dove giunsero il 12. Ad accoglierli i Kelly trovarono Ranieri che aveva raggiunto il transatlantico a bordo del suo yacht. Quando Grace sbarcò nel principato fu accolta con grandissimi festeggiamenti. Dai tratti aristocratici, il portamento regale e il glamour straordinario, Grace divenne presto un modello da imitare per le ragazze dell’America degli anni cinquanta. E lo diventò ancora di più quando sposò Ranieri. Le suo nozze fecero epoca. E la sua vita divenne per i rotocalchi storia da raccontare giorno per giorno. 120 metri di seta per l’abito nuziale. La nuova esistenza di Grace cominciò ufficialmente il 18 aprile del ’56 quando nella stanza del trono del palazzo reale di Monaco con rito civile, come stabiliscono le leggi monegasche, Grace si unì a Ranieri. Il giorno successivo, la cerimonia religiosa nella chiesa di San Nicola. Durò tre ore e venne filmata e diffusa in esclusiva dalla Mgm, che realizzò uno speciale tv di 31 minuti visto da tre milioni di telespettatori in tutto il mondo. Seicento gli invitati nella cattedrale. Grace era bellissima, ma visibilmente stanca nel suo splendido abito antico di oltre 110 metri di seta bianca e merletti, che era stato realizzato per un’ava di Ranieri 125 anni prima. Il velo che le copriva il capo era tempestato di migliaia di perle. E sempre di perle erano il laccio al collo della sposa e gli orecchini. Dicono i ben informati che Grace non serbasse un ricordo felice di quei momenti e che finalmente tornò a sentirsi a proprio agio quando alle 5 della sera, divenuta ormai Altezza Serenissima, salì sul panfilo del marito per la luna di miele. Tornata dal viaggio di nozze la neoprincipessa non ebbe tempo di assuefarsi con calma alla nuova esistenza che l’attendeva. Scoprì presto infatti di essere in attesa di un figlio. I suoi amici erano lontani, non conosceva il francese e non si sentiva ancora pronta ad affrontare i nuovi doveri di sovrana. Così, per fugare insicurezza e noia e soddisfare il suo spirito perfezionista diede il via a grandi lavori di restauro nella residenza di Ranieri. La sua prima bambina nacque il 23 gennaio del ’57. E le fu dato il nome di Carolina. Per il principato fu di nuovo festa grande. Un festa che si ripetè l’anno successivo, quando il 14 marzo venne alla luce il principe Alberto. Per Stephanie il reame dovette attendere ancora sette anni. L’ultimogenita nacque infatti il 1 febbraio del ’65. Madre severa, Grace cercò di educare i figli al meglio, trasmettendo loro anche la sua «americanità». Al fianco del marito negli anni più difficili per il principato, che Ranieri aveva ereditato in cattive acque finanziarie, Grace contribuì moltissimo a numerose iniziative innovative sia dal punto di vista economico che sociale. Ma fu anche in prima linea sul fronte della beneficenza. Presidente della Croce Rossa, restaurò la tradizione del Ballo delle rose, attirando nel principato le più grandi stelle di Hollywood e i protagonisti del jet set. Divenne anche presidente onorario dell’Amade (il suo posto l’ha preso oggi la figlia Carolina), un’associazione che si occupa di aiuti al terzo mondo e membro della Leche League, organizzazione che mirava a incoraggiare l’allattamento naturale. Verso la fine della sua vita, Grace scoprì la passione per l’arte dei fiori essiccati. Le sue composizioni vennero esposte anche in una galleria di Parigi e vendute a scopo benefico. Poi cominciarono gli anni delle prime angosce per i figli. Carolina era bellissima, ma anche irrequieta e ribelle. I rotocalchi di tutto il mondo avevano cominciato a occuparsi di lei e dei suoi amori. Questo a Grace non piaceva, e quando la ragazza le annunciò che voleva sposare Philippe Junot non battè ciglio, nella speranza forse che le nozze, che ebbero luogo nel giugno del ’78, potessero contribuire a mettere ordine nella sua vita. Così non fu. Il matrimonio naufragò presto e la girandola dei gossip riprese con più forza di prima. Anche Stephanie le cominciava a dare pensieri. E così il Cigno cercò rifugio nella poesia, nell’arte e nella sua prima passione, il cinema. Con Robert Dornhelm lavorò a due film «The Children of Theater Street» e «Rearranged». Poi, la tragedia. Il 13 settembre dell’82 la sua auto uscì fuori strada fermandosi a ridosso di un dirupo. In molti sostengono che la Rover sulla quale si trovava la principessa si capovolse proprio nel punto in cui 30 anni prima Grace e Cary Grant avevano girato la più famosa delle scene di «Caccia al ladro». La principessa venne trovata priva di coscienza. Era già in coma quando fu trasportata in ospedale, dove morì nella notte, a soli 52 anni.

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